lunedì 24 aprile 2017

Ciambelline al forno

Ciambelline al forno 

 La seguente ricetta soddisfa la voglia di dolce ma senza troppi pensieri dato che invece di friggerle, le ciambelle sono cotte nel forno. In alternativa allo strutto potreste usare dell’olio delicato tipo di riso, di soia o di girasole.


Ingredienti (x circa 10 pezzi)
Farina forte 300 gr. o di grano tenero  
Lievito di birra secco circa 10 gr
Zucchero di canna integrale tipo “muscovado” circa 3 cucchiai (33 gr)
Latte 1 bicchiere medio (170 ml)
Uovo intero 1
Olio di semi (33 ml)
Scorza grattugiata di 1 arancia (o limone se preferite)
Vanillina 1 bustina (facoltativa)
Olio delicato di soia o di semi per spennellare
Zucchero semolato o di canna per arrotolare le ciambelle

Procedimento
dopo la lievitazione
prima della lievitazione 
Iniziate riscaldando in un pentolino il latte, scioglietevi il lievito. Trasferite in una ciotola, aggiungete la farina, (la vanillina), la scorza grattugiata, infine l'olio (o lo strutto). Lavorate fino ad ottenere una palla liscia e morbida, leggermente appiccicosa. Lasciate lievitare per almeno 4 ore. Trascorso tale periodo, schiacciate leggermente l'impasto con l’aiuto delle mani e poi di un mattarello.  Create dei dischi con un coppapasta o un bicchiere, al centro del disco ottenuto create un piccolo buco aiutandovi con una coppapasta più piccolo o un tappo di bottiglia. 

 Adagiate su una teglia rivestita di carta forno le ciambelline e lasciatele  riposare per circa 1 ora.
Preriscaldate il forno e cuocete a 180 gradi per circa 15’, modalità "forno tradizionale". Controllate la cottura. Una volta sfornati i vostri capolavori, spennellateli con dell’olio delicato (io ho usato quello di girasole) e passateli nello zucchero semolato oppure nello zucchero di canna integrale.
Et voilà. 


venerdì 21 aprile 2017

"Il braccio del gitano" (Brazo de gitano)


Il braccio del gitano (“Brazo de gitano”)
La seguente ricetta è tipica della Spagna. L’origine del suo nome deriva da un aneddoto: nel XX secolo, i calderai, di etnia gitana, giravano per le pasticcerie durante il loro lavoro. Questi lavoratori gitani erano ricompensati con gli avanzi dei prodotti di pasticceria tipo pan di Spagna, pezzi di biscotto, ecc. che adagiavano sulle proprie braccia.
Facendo alcune ricerche ho scoperto che esiste una versione salata di questa celebre ricetta, tipica del sud della Spagna. È considerato un piatto “svuotafrigo” quindi potete usare gli ingredienti che più vi piacciono per realizzare il ripieno. Il vantaggio è che potete preparare il “braccio” in anticipo e lasciarlo solidificare in frigorifero (io l’ho preparato il giorno precedente) qualche ora o diverse ore prima di servirlo.
Gli ingredienti utilizzati si reperiscono facilmente anche in Italia per cui datevi da fare ;)


Ingredienti x il rotolo
Patate
Olio evo
Sale
Filadelfia
(Alloro)
(Chiodi di garofano)

x il ripieno
Tonno
Rucola
Olive verdi o nere denocciolate (facoltative)
Capperi (facoltativi)
Prosciutto a tocchetti (facoltativi)
Peperoni (facoltativi)
Uovo sodo (facoltativo)

X la decorazione
Carote a striscioline
Olive nere
Pomodori ciliegini
Filadelfia

Procedimento
In abbondante acqua salata, insieme ad alcune foglie di alloro e qualche chiodo di garofano, lessate le patate con la buccia. Nel frattempo preparate l’impasto per il ripieno del rotolo. In una ciotola mescolate tonno, prosciutto tagliato a dadini, capperi, rucola, olive a pezzetti, peperoni a tocchetti, uovo sodo a pezzetti (se vi piace), ecc.
Una volta lessate le patate, pelatele e schiacciatele con una forchetta. Amalgamate con l’olio e un pizzico di sale. Aspettate che le patate diventino fredde e subito dopo stendetele su un foglio di carta forno. Cercate di spalmare il purè di patate con l’aiuto di una spatola fino ad ottenere uno spessore di circa 2 cm. 
A questo punto spalmate la superficie del rotolo con uno strato sottile di filadelfia. Versate l’amalgama del ripieno e distribuite uniformemente con una forchetta l’impasto sulla superficie spalmata.
Ora inizia la fase più delicata arrotolare il “braccio”. Sollevate delicatamente il bordo della carta forno cercando di arrotolare su se stessa la parte interna.
una sezione del "braccio"
Il bordo dovrebbe rimanere nella parte sottostante del piatto. Spalmate un sottile strato di filadelfia sul rotolo e dedicatevi alla decorazione che può variare in base ai gusti e agli ingredienti a vostra disposizione. Io ho usato olive nere, striscioline di carote (potete usare anche del peperone rosso), pomodorini. Per creare l’effetto della manica ho fatto dei solchi leggeri con una forchetta. 

Ed ecco il mio risultato.               

mercoledì 19 aprile 2017

Puglia in tavola: i panzerotti

Panzerotti al forno
La seguente ricetta si chiama “panzerotto” in alcune zone della
Puglia, “calzone” in altre zone della Puglia e in Campania mentre in Spagna le chiamano “empanadillas”. Non è un caso che lo stesso piatto sia comune alle suddette zone geografiche… in un passato non tanto lontano i vari popoli sono venuti a contatto e hanno dato origine a degli sfiziosi manicaretti. L’impasto di base ha gli stessi ingredienti mentre quello che cambia è il ripieno. Ad es. i classici panzerotti o calzoni pugliesi hanno mozzarella, salsa di pomodoro, e a volte prosciutto cotto mentre nel sud della Spagna “las empanadillas” sono ripiene di carne tritata con l’aggiunta di spezie di chiara origine araba. In altre zone della Spagna, si farciscono con prosciutto, spinaci, tonno, pomodoro ecc.

In quanto al metodo di cottura, i classici panzerotti sono fritti ma si trovano anche quelli cotti al forno. Inutile dire che io ho preferito rendere la ricetta light cuocendoli nel forno.
Ora tocca a voi. Spazio alla fantasia!

Ingredienti per l’impasto
Farina forte tipo 00 circa 150 gr.
Farina di semola rimacinata di grano duro circa 350 gr.
Lievito
Acqua circa 300 ml
Olio evo 1 cucchiaio
Sale 2 cucchiaini rasi

Ingredienti per il ripieno (a scelta)
Carne tritata
Spinaci 
Prosciutto
Mozzarella /formaggio filante
Salsa di pomodoro/pomodori freschi 
Cipolla in polvere
Pinoli 
Cumino, paprika dolce o piccante, coriandolo, peperoncino

Procedimento  
dopo la prima lievitazione ...
Sciogliete la punta di un cucchiaino di lievito in un bicchiere di acqua tiepida.  In una ciotola amalgamate l’acqua con il lievito e le farine. Verso metà lavorazione versare nella ciotola il sale disciolto in acqua tiepida e continuare fino ad ottenere una palla liscia ed omogenea. 
dopo la seconda lievitazione...


Lasciare lievitare per almeno 2 ore. Io ho preferito adottare una lievitazione  un po’ più naturale lasciando lievitare l’impasto per tutta la notte, l’indomani mattina ho realizzato delle piccole palline. Dopo circa 5 ore di ulteriore lievitazione, ho steso le palline con l’aiuto di un mattarello. Mettere al centro dei dischi di sfoglia un cucchiaio di ripieno. Ungere i bordi dei dischi con dell’acqua e sigillare il tutto dando una forma di mezzaluna. 
La variante consiste nel sovrapporre due dischi di sfoglia ottenendo una forma circolare.  Preriscaldate, spennellate i vostri manicaretti con una miscela di uovo sbattuto e acqua e cuocete in modalità ventilato per circa 20’.



Et voilà. 

 




alcune idee per il ripieno..






ripieno con carne tritata     
           
ripieno con spinaci
           

mercoledì 5 aprile 2017

Spagna in tavola: Spinaci all'andalusa (Espinacas con garbanzos)

Spinaci con ceci

Questa ricetta è tipica della regione dell’Andalusia. Io l’ho resa un filo più “light” abbrustolendo il pane di contorno invece di friggerlo come prevede la ricetta originale. Il mix di spezie che ho impiegato richiama i tipici sapori e profumi del Maghreb, chiaro retaggio culinario risalente al periodo della dominazione araba.
Provateci e non ve ne pentirete ;)

Ingredienti
Spinaci freschi 1 kg
Ceci circa 150 gr
Olio di oliva al gusto
Aglio 1 dente
Paprika al gusto
Pane tostato o raffermo (x il mixer)
Pane fritto o arrostito (x accompagnare)
Aceto di vino qb
Succo di limone qb
Sale

Procedimento
Cuocete i ceci, se usate quelli freschi, oppure scolate e
lavate bene i ceci in scatola già cotti. Mettete a sbollentare gli spinaci in abbondante acqua salata. Preparate la miscela da passare nel mini pimer: 
aglio, pane tostato o raffermo, aceto, olio, succo di limone. Una volta scolati gli spinaci, versateli in una casseruola 
dove avete fatto soffriggere un po’ di aglio insieme alla paprika. Amalgamate per qualche minuto, poi aggiungete la miscela del pane. Dopo qualche minuto è la volta dei ceci. 
 Rimestate bene per alcuni istanti per amalgamare tutti i sapori. Impiattate e servite con dei crostini di pane fritto o abbrustolito. 
İBuen provecho!


Sardegna in tavola: Is pardulas

Is pardulas (Le pardule sarde)


La seguente ricetta si prepara in Sardegna in vista delle festività pasquali. Io vi propongo una versione con il ripieno a base di ricotta invece di usare il classico formaggio dolce che si trova in Sardegna (per questo motivo questi dolci si chiamano anche “formaggelle”). In ogni caso, è diffusa anche la variante che vi propongo io. Potete usare solo ricotta vaccina o solo ricotta di pecora, oppure fare un mix come ho fatto io, dipende dai gusti.
Provateci!

Ingredienti
X la sfoglia:
circa 150 gr di farina di grano tenero tipo 00
circa 200 gr farina di semola di grano duro
Sale qb
2 cucchiaini di strutto
Acqua qb

X il ripieno:
ricotta di pecora circa 250 gr.
ricotta vaccina circa 150 gr.
zucchero di canna integrale (muscovado) 200 gr
2 uova intere
1 bustina di zafferano
Mezza bustina di lievito x dolci
1 pizzico di sale
Farina tipo 0 circa 50 gr.
Scorza grattugiata e succo di 1 arancia
Buccia grattugiata di 1 limone

Procedimento
Amalgamate gli ingredienti della sfoglia, lavorando per circa 20 minuti. Il risultato dev’essere una palla liscia e omogenea. Mettete da parte a riposare coperta da un canovaccio.

Nel frattempo preparate il ripieno. In una capiente ciotola di vetro o alluminio, sbattete le uova, poi versate nell’ordine la ricotta, lo zucchero, la scorza degli agrumi e il succo dell’arancia, lo zafferano, il pizzico di sale. A questo punto, per ottenere un composto, abbastanza solido ma non troppo, fate cadere a pioggia la farina e continuate ad amalgamare.

Adesso è arrivato il momento di stendere la sfoglia: io ho eseguito questa operazione col matterello, ma potete anche usare la macchinetta della pasta se volete ottenere un risultato ottimale. Usando una tazza, un bicchiere o un coppapasta create tanti dischi. Al centro di ogni disco posizionate un bel po’ di ripieno, date la classica forma delle “pardule” pizzicando la sfoglia in almeno 4 punti, meglio 5.

Infornate in forno preriscaldato a 180 gradi, funzione ventilato. Tempo di cottura: circa 25’/30’ fino a doratura avvenuta. Spolverizzate con zucchero a velo oppure preparate una glassa mescolando acqua e zucchero in un pentolino finchè non assume la consistenza dello sciroppo.

Buon appetito.