Sardegna: non solo mare…
C’è un’area in Sardegna che
ti conquista grazie alla generosità e alla cordialità della sua gente, alla varietà
paesaggistica, alla ricchezza enogastronomica ma soprattutto al rispetto verso
le tradizioni. Si tratta dell’Ogliastra (OG) che si estende nella parte centro
orientale dell’isola. Io ci sono andato in occasione dei festeggiamenti in
onore di Santa Barbara (secondo fine settimana del mese di luglio) che si tiene
nel paesino di Villagrande Strisàili (Biddamanna
Strisàili in sardo). All’ingresso un eloquente cartello vi da il benvenuto:
“luogo dell’invidiabile primato mondiale della longevità maschile”. I
ricercatori hanno tenuto conto di alcuni fattori come lo stile di vita,
l’alimentazione, la tipologia di attività lavorativa (si pensi alla pastorizia),
la distanza percorsa per raggiungere a piedi il posto di lavoro e la pendenza
del territorio del comune di appartenenza. In particolare, si è riscontrato che
l’autoproduzione di frutta e verdura, o l’abitudine di preparare in casa il
pane a lievitazione naturale o il formaggio “acido” fanno la differenza. Qui le
probabilità di raggiungere la soglia dei 100 anni sono più elevate che altrove,
le aspettative di vita maschili e femminili si equivalgono.
Attenzione però!! Questo
fenomeno è legato a un preciso momento storico e quindi non è necessariamente
destinato a perdurare… per cui le nuove generazioni si devono impegnare per
mantenere tali record di sopravvivenza.
Ritornando alla festa di
Santa Barbara, ricco il programma sia civile che religioso offerto a residenti
e “stranieri”. La processione, ritmata dagli spari dei fucili portati in spalla
da alcuni “figuranti”, parte dal sagrato della chiesetta principale del paese e
giunge al bosco dove si trova la cappella dedicata alla santa (lunghezza del
percorso: circa km 4). Al nostro arrivo al parco, delle sorridenti signore in
abito tradizionale ci aspettavano per offrire i fragranti dolci della
tradizione locale, tra cui quelli con l’uva passa, con la glassa, con la pasta
di zucchero e di mandorla, gli amaretti, i “bianchini” (meringhe) ecc. …il
giorno seguente siamo stati invitati a prendere parte al banchetto che si è svolto
all’interno del parco di santa Barbara ed organizzato quest’anno dai ragazzi
appartenenti alla leva del ’68 (le varie generazioni si alternano di anno in
anno).
Tra i vari cibi tipici che
mi è capitato di provare durante il banchetto (prosciutto crudo, arrosti e
bolliti di carne di pecora, di manzo, olive, formaggi stagionati, salumi di
suino, vino ecc.) mi ha incuriosito un tipico formaggio fresco (nella terra dei formaggi stagionati) fatto con latte
di capra, di pecora o misto, molto delicato e dal retrogusto leggermente
acidulo… si chiama “su casu axedu” …
io l’ho provato spalmato sul tipico pane ogliastrino, “su
pistoccu”…
Tornando a casa, ho
cercato di seguire le orme dell’autoproduzione e mi sono dilettato; ecco il
risultato: 1) “casu axedu” a colazione insieme a della marmellata di susine
rosse autoprodotta (vedi ricetta più avanti); 2)poi, dando sfogo alla mia
curiosità sono venuto a sapere che spruzzando il “casu axedu” con succo di
limone e spolverizzandolo con qualche cucchiaino di zucchero (io uso la stevia
o lo zucchero di canna integrale) si ottiene un dessert alquanto light. 3) Infine, questo versatile
formaggio può costituire un ottimo antipasto oppure accompagnare la cena
gustandolo insieme a dei pomodorini e a qualche foglia di basilico (anche
questi rigorosamente autoprodotti)
A colazione (1) |
A merenda o come dessert (2) |
A pranzo o a cena (3) | |||||||||||||||||||||||||||
Un formaggio per ogni
occasione: provare x credere ;)
Di seguito fornisco alcune
opzioni per pernottare:
a) se
siete in camper, ampio parcheggio a Tortolì in piazza della Rinascita c/o la
locale stazione dei Carabinieri (a pagamento nei giorni feriali dalle 9 alle 13
e dalle 16 alle 20). Ideale per raggiungere le varie marine (Porto Frailis,
lido di Orrì, marina di Baunei, lido di Orosei ecc.) e situato a due passi
dalla via dello shopping e del passeggio notturno di Tortolì.
Dove cenare: vi consiglio pizzeria
“Sa buttega” in via Virgilio Monsignor, 46 – Tortolì (nel menu sono presenti
anche pizze senza lattosio).
b) Oppure
presso l’agriturismo Nuraghe Murtarba - loc. sa Carruba, Santa Lucia, sito:
www.nuraghemurtarba.it nei pressi del paesino di Villagrande Strisàili, … Secondo
me, l’alto indice di longevità riscontrato in queste zone è merito soprattutto di
questo inimitabile prosciutto tagliato grossolanamente e ottenuto da carni di
maiali cresciuti allo stato brado nelle alture circostanti.
Prosciutto locale offerto a pranzo c/o l’agriturismo Murtarba |
Chi invece volesse fare un
tuffo nell’arte non dovrebbe perdersi le mostre dell’incredibile Maria Lai,
presenti in tre diversi luoghi: Ulassai, Nuoro e Cagliari. Per saperne di più: www.stazionedellarte.it
Il giorno seguente ho
fatto un salto nel vicino paese di Orgosolo (nel nuorese) per ammirarne i murales
che contengono dei messaggi sempre attuali. (Qui di seguito un assaggio)
Marmellata
di susine:
Ingredienti (dosi x 1 vasetto da 250
gr.)
6 susine
rosse (dimensione grande)
Estratto di
foglie di stevia o zucchero di canna (8 cucchiani da caffè, circa 40 gr.)
agar agar
(mezza bustina da 1,5 gr.)
Procedimento: lavare e pelare con un coltello le susine aiutandovi
con le mani, metterle in un pentolino antiaderente ed accendere il gas, a fuoco
lento; cospargere la frutta di stevia. Cuocere per circa 40’-45’ avendo cura di
rimescolare di tanto in tanto per evitare che il contenuto si attacchi al fondo
del pentolino.
Nel frattempo procedere alla sterilizzazione dei vasetti:
immergere il/i vasetto/i in una pentola piena di acqua avendo cura di
ricoprirli completamente. Una volta raggiunta l’ebollizione, lasciate bollire per
25’/30’. Toglieteli dall’acqua e lasciateli riposare capovolti adagiandoli su
un canovaccio asciutto.
A cottura ultimata inserire
l’agar agar (è un gelificante vegetale che serve a far addensare la marmellata,
ormai si trova anche al supermercato oppure nei punti vendita di prodotti
bio/naturali) e distribuirlo uniformemente con l’ausilio di un cucchiaino o
utilizzando lo stesso mestolo della cottura.
Una volta riempito il vasetto lasciatelo
raffreddare in posizione capovolta per tutta la notte. Se il sottovuoto è
riuscito dovete sentire un “clack” ruotando il coperchio del vasetto.
Ed ecco il risultato! Fatemi
sapere e non esitate a contattarmi per qualsiasi tipo di chiarimento.
buon appetito! |
nb: x la marmellata di susine, potete anche utilizzare 7-8 frutti (io avevo scritto "6"), dipende dalla loro grandezza
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